mercoledì 20 agosto 2008

Hotel mezzi vuoti nelle città d'arte















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Il 2008 si sta sempre più confermando come un anno nero per il settore turistico.
«Sulla base dei risultati di questa estate e tenendo conto dei flussi di prenotazioni per i prossimi mesi – commenta Bernabò Bocca, presidente di Federalbeghi e Confturismo – quest'anno verrà probabilmente archiviato con una flessione delle presenze turistiche intorno al 6% circa. Si è così bruscamente interrotta la ripresa manifestatasi da un paio di anni».
Trovano dunque nuove conferme le stime formulate a inizio stagione. Federturismo-Confindustria (sulla base dei dati elaborati dal centro studi Ciset dell'Università di Venezia) aveva previsto qualche mese fa un calo del 3% degli arrivi dall'estero e del 3,3% del movimento turistico degli italiani.
«Lo scenario è sicuramente difficile» commenta Elena David, presidente di Aica, l'associazione che raggruppa le grandi catene alberghiere italiane. «Il preconsuntivo del 2008 è in generale negativo un po' dovunque, soprattutto soffrono diverse aree legate al business balneare e le grandi città d'arte – aggiunge – a causa della differenza di competitività dell'offerta italiana rispetto al quadro internazionale».
L'Italia infatti è in netta controtendenza rispetto ai Paesi europei. L'Agenzia turistica dell'Onu ha previsto un aumento globale del movimento turistico intorno al 5% e la Francia, ma soprattutto la Spagna, registrano una dinamica dell'industria delle vacanze sostanzialmente in linea con queste previsioni. Bene da noi le crociere (+30%) e il turismo enogastronomico (vale 5 miliardi per Coldiretti).
«Il problema di fondo resta la qualità dell'offerta, ancora troppo disomogenea: basti pensare che secondo uno studio un tedesco che spende 100 euro in Turchia riceve in cambio servizi valutati 144 euro, mentre in Italia ci si ferma a 98 euro» commenta Mally Mamberto, presidente del consorzio Incoming Italia, che contribuisce a portare nel nostro Paese oltre 6 milioni di turisti stranieri ogni anno. «Lo scenario del turismo estero è estremamente variegato – aggiunge – e probabilmente nel 2009 potremo assistere a un recupero visto che registriamo un rinnovato interesse da parte dei grandi tour operator internazionali. Per quest'anno, invece, il consuntivo complessivo è in rosso in generale intorno al 6% in media, anche se ci sono alcune aree in positivo come la Liguria, il Lago di Garda, diverse località del Veneto. Restano pesanti invece le difficoltà al Sud, dove l'effetto dell'emergenza rifiuti a Napoli è stato molto pesante. Meglio la Sicilia, ma la destinazione emergente in questo momento è il Piemonte che sta sviluppando una strategia di investimento molto articolate sul settore turistico, anche con incentivi diretti agli operatori, e i risultati già si vedono. Restano poi pesanti le difficoltà sul turismo degli italiani».
«Le città d'arte soffrono cali di presenze intorno al 15% – aggiunge Bocca – con Venezia, Roma e Firenze in prima fila; molti operatori che lavorano con americani e giapponesi accusano cali anche del 25% della clientela a causa dell'effetto euro forte che ha fatto invece aumentare i viaggi degli italiani Oltreoceano del 25% quest'anno». In controtendenza i russi che segnano un aumento del 50% circa.
Il primo consuntivo effettuato dall'Aica sulla base dei dati tra gennaio e giugno registra un calo dei ricavi alberghieri (in base alle camere disponibili) del 7,5% a fronte di una riduzione del tasso di occupazione del 4,5%. Marcate anche le difficoltà dei 5 stelle con un calo dell'11% dei ricavi e del 7,3% dell'occupazione delle camere. In diverse località gli hotel sono risultati mezzi vuoti: Napoli (55,4%, -10,3% sul 2007); Pisa (55,6% e - 2,4%); Trapani (46,1% e -18,74%); Verona (51,6% e -9%); Firenze (62% e -4,3%); Venezia (57,5% e -12,6% sullo scorso anno).
In controtendenza invece i capoluoghi del triangolo industriale: a Milano il primo consuntivo del 2008 fa segnare un tasso di occupazione degli hotel del 67,3% in aumento del 2,1% sul 2007; Torino ha messo a segno un recupero del 17,3% con un tasso di occupazione salito al 61,3% e Genova registra una crescita delle presenze alberghiere del 6,7% a quota 63,7%.
«Ci attendiamo che venga varata a breve la nuova classificazione alberghiera che farà finalmente chiarezza – sottolinea Bocca – è importante però che il Governo dia all'ente di promozione Enit le risorse necessarie per rilanciare massicciamente la promozione dell'Italia sia all'estero sia sul mercato domestico». E in questi giorni una delegazione Enit guidata dal neopresidente Matteo Marzotto è in Cina per rilanciare gli arrivi dal Paese asiatico giudicato un po' da tutti la nuova frontiera del turismo.

link all' articolo
di Vincenzo Chierchia



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